Descrizione
Mario Schifano “Pannocchie” serigrafia su carta cm. 70×50. Si rilascia certificato di garanzia della nostra galleria ai sensi di Legge del 20.11.1971 n. 1062 art. 2.
Mario Schifano “Pannocchie” serigrafia su carta, realizzata nel 1995.
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Mario Schifano nasce a Homs, in Libia, nel 1934.
I suoi debutti sono all’interno della cultura informale con tele ad alto spessore materico, solcate da un’accorta gestualità e segnate anche da qualche sgocciolatura. Con opere di questo genere inaugura la sua prima personale nel 1959 alla Galleria Appia Antica di Roma. È comunque in occasione della mostra che tiene l’anno successivo alla Galleria “La Salita” in compagnia di Angeli, Festa, Lo Savio e Uncini, che la critica comincia a interessarsi del suo lavoro.
Abbandona l’esperienza informale ed ora dipinge quadri monocromi su carte incollate su tele.
Il dipinto diventa “schermo”, punto di partenza in cui affiorano cifre, lettere, frammenti segnici della civiltà consumistica, quali il marchio della Esso o della Coca-Cola.
Nel 1961 ottiene il Premio Lissone per la sezione “Giovane pittura internazionale” e tiene una personale alla Galleria La Tartaruga di Roma. L’anno successivo è negli Stati Uniti; conosce la Pop Art, resta colpito dall’opera di Dine e Kline ed espone alla Sidney Janis Gallery di New York nella mostra The New Realist.
Agli inizi degli anni ‘70 comincia a riportare delle immagini televisive direttamente su tela emulsionata.
Nel 1971 partecipa alla mostra “Vitalità del negativo nell’arte italiana 1960-70” curata da Achille Bonito Oliva. In seguito tiene personali a Roma, a Parma, a Torino e a Napoli ed è presente alla X Quadriennale di Roma e a Contemporanea, rassegna allestita nel parcheggio di Villa Borghese, sempre a Roma e ancora a cura di Bonito Oliva.
Nel 1974 l’Università di Parma gli dedica una vasta antologica di circa 100 opere che consentono di leggere per intero la sua avventura pittorica e definirne le linee portanti.
Nel 1976 partecipa alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Bologna alla mostra Europa/America; due anni dopo è invitato nuovamente alla Biennale di Venezia e presenta alla Tartaruga di Roma “Il capolavoro sconosciuto”. Intanto, sul finire del decennio, l’artista ritrova il piacere della pittura e appronta le serie Al mare e Quadri equestri. Diverse sue opere sono in mostra nel 1979 al Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Nel 1980 è invitato da Maurizio Calvesi alla mostra Arte e critica 1980, allestita al Palazzo delle Esposizioni di Roma, e l’anno successivo è tra i pochissimi artisti selezionati da Germano Celant per “Identitè italienne”, mostra organizzata al Centre George Pompidou di Parigi.
È ancora presente alla Biennale di Venezia nel 1982 e nel 1984, anno in cui espone anche al Palazzo delle Prigioni Vecchie.
Nel 1989, è presente alla rassegna Arte italiana nel XX secolo organizzata dalla Royal Academy di Londra e tiene personali al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles e al Padiglione d’arte Contemporanea di Ferrara.
Quest’ultima mostra diventa poi itinerante, toccando diverse città italiane, per giungere infine in Francia, al Centre d’Art Contemporain di Saint Priest nel 1992. Nel 1994 è presente alla mostra The Italian Metamorphosis 1943-1968, organizzata dal Solomon R.